Giovedì 24 giugno, in una calda e afosa serata, si è riunito il CPD (formalmente decaduto) intorno al Vescovo Gennaro come occasione di dialogo e conoscenza reciproca.
Dopo un momento di preghiera, il Vescovo ha iniziato il dialogo con il Consiglio partendo da una riflessione sulla preghiera del Padre Nostro: «quando preghiamo il Padre Nostro, proviamo a guardare noi stessi come figli amati da Dio» ha esortato il Vescovo, e ha fatto riferimento alla Parabola del Figliuol Prodigo, nel quale emerge il volto del Padre misericordioso. «Guardiamoci poi come fratelli e correggiamo i nostri atteggiamenti che impediscono l’amore fraterno» ha esortato Padre Gennaro richiamando il brano evangelico del Discorso della Montagna dove Gesù chiamando “beati” i discepoli, chiama beati gli operatori di pace perché saranno chiamati “figli di Dio”; ha poi citato S. Agostino dichiarando che i “figli di Dio” si distinguono dagli altri perché sanno “amare”.
Il distintivo dei cristiani, di tutti i membri della Chiesa, è “l’essere discepoli” in ascolto del Maestro: “sarete miei discepoli se avrete amore gli uni per gli altri” ha detto Gesù. A me stesso devo chiedere di “fare”, non agli altri- ha continuato- la figura di S. Giovanni Battista aiuta a capire qual è il giusto atteggiamento; egli infatti non ha mai esaltato se stesso, ma Cristo, invitando i discepoli a seguire il Maestro e il suo Vangelo.
Ha parlato poi del senso profondo dell’essere Chiesa citando il Prefazio: «il fine della Chiesa è il Regno di Dio; regno di giustizia, verità, pace; la Chiesa è al servizio del Regno di Dio. La condizione dei suoi membri è di essere “figli di Dio” e la legge; lo statuto, è il comandamento dell’amore; Dio infatti non è solitudine, ma Relazione».
Poi il Vescovo ha ascoltato con attenzione la presentazione di ciascun membro del CPD presente, e attraverso le loro testimonianze ha potuto comprendere anche l’esperienza che in questi anni la Chiesa isolana ha fatto col Vescovo Pietro, del quale ha lodato l’operato e l’impegno. Egli ci ha poi esortato a passare dalla “collaborazione” alla “corresponsabilità”. L’incontro nonostante il caldo è stato un momento di profondo dialogo e ascolto reciproco.
Vorrei concludere riferendo un intervento di un membro del CPD che mi è parso significativo.
Citando Mons. Pascarella che ha comunicato di voler dedicare a noi tempo ed energie; e di aver accettato la nomina a Vescovo di Ischia come “volontà di Dio” espressa dal Papa e che lui ha accolta con prontezza, ricordando un motto di quando era seminarista che diceva di accettare la volontà di Dio «sempre, subito e con gioia» ha fatto questa riflessione: «Ecco, allo stesso modo, anche noi siamo chiamati ad aderire a questo nuovo progetto di Dio. Personalmente ho vissuto tutto ciò come un segno dello Spirito Santo: il Vescovo Pietro (Duc in altum) con la sua barca ci ha portato in uscita dall’isola verso di Voi (Credidimus caritati) per “metterci insieme a servizio del regno di Dio”, unico obiettivo delle due Chiese di Ischia e di Pozzuoli.»
A cura di Angela Baldino