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Nuove attività ad Ischia Ponte nel segno della tradizione

In questi giorni, hanno aperto due nuove attività a Ischia Ponte, sulla strada principale che porta al Castello, accomunate dall’aver voluto riportare nel borgo le attività di una volta: “Distillerie Aragonesi” e “’O Puosto”.

Distillerie Aragonesi è opera di due giovani ischitani, che hanno voluto “esplorare, il Mediterraneo e le sue tradizioni, alla ricerca delle realtà artigianali di distillazione […] con l’intento di recuperarle e salvaguardarle”. Il percorso è iniziato nel 2016, nel sud del Portogallo, con la prima scoperta: Figaro, un liquore algarvio al fico ricavato dalla macerazione dei frutti nella loro stessa acquavite. Sono nate così le Distillerie Aragonesi: un nome che “trova fondamento nella consapevolezza che senza passato non si ha presente”, e gli Aragonesi hanno decisamente segnato la nostra storia e quella di tutto il Mediterraneo.

Quest’anno, i due giovani hanno dato vita, nel Borgo di Celsa, alla prima distilleria di Ischia, con l’obiettivo di riportare sull’isola la distillazione e la produzione artigianale. Hanno montato un grande alambicco discontinuo a bagnomaria, in rame, nei locali che erano stati, anni fa, di una macelleria (poi c’era stata una banca, una profumeria, un negozio di articoli vari, realtà sempre meno legate al territorio), e a quella macelleria rendono omaggio con una vecchia foto del proprietario e una frase che era diventata il suo segno distintivo.

Qui produrranno i loro distillati, due dei quali, un delicato liquore (Sciuscella) e un amaro (‘On Carrubo), sono ricavati da un frutto della nostra terra ormai quasi dimenticato: l’antica carruba, una volta molto diffusa e utilizzata. Un altro liquore, Frescura, sempre su ricetta originale, è un distillato di vino bianco in cui sono fatti macerare agrumi selvatici, foglie di fico ed erbe della macchia mediterranea. Infine – per ora –, c’è Purtuall, vino di arancia fortificata. Il locale è spazioso e arredato con gusto, ed è stata pure recuperata la vecchia cisterna sottostante che verrà trasformata in cantina.

“Essere artigiani per noi significa avere consapevolezza di un territorio, una storia, una comunità”, scrivono i due giovani sulla pagina Facebook- Insomma, l’imprenditorialità unita a fantasia, entusiasmo e legame con le tradizioni: un mix che merita di esser premiato dal successo.


’O Puosto: frutta e verdura delle nostre campagne si è installata nella curva di fronte alla farmacia. “La scelta del luogo non è un caso: fino agli anni ’70, è stato sede di una storica e spartanissima frutteria. Stesso fil rouge per il nome: ‘O Puosto era la denominazione generica dei fruttivendoli” scrive Gianni Montanaro.

Qui l’idea è stata di offrire frutta e verdura ischitana doc, proveniente dai piccoli produttori locali. “In vendita ci sono prodotti coltivati sull’isola di Ischia, colti e consegnati in bottega ogni mattina”: una comodità per i consumatori attenti alla qualità e alla provenienza degli alimenti e che altrimenti “devono intraprendere una vera e propria ‘caccia al tesoro’, cercando sui banconi della grande e piccola distribuzione la merce ischitana”.

Miele, marmellate, sott’olio, vino, olio e cesti intrecciati a mano affiancano i prodotti di stagione, e per quelli (pochi) che non sono coltivati sull’isola, ci si affida ad alcune aziende agricole campane o vesuviane, controllate e certificate: niente aglio dalla Cina o arance dalla Spagna!.

“A Ischia abbiamo un patrimonio rurale che può facilmente supplire la richiesta di prodotti cresciuti su terreni non inquinati, permettendoci di recuperare anche il sapore, la croccantezza, il profumo di un frutto o una verdura appena colti, e infine di assicurarci i sali minerali e i nutrienti di polpe sode, non stressate da ore ed ore di celle frigorifero e di trasporto”.

 “‘O Puosto nasce, oltre che come iniziativa commerciale, anche con l’intento di valorizzare e promuovere la filiera agroalimentare ischitana, oro verde dell’isola di Ischia”.

Il locale è arredato come una volta, con mobili scuri e pareti di un verde-azzurro antico, la foto incorniciata del nonno e un vecchio quadro, il lampadario di metallo lavorato dai tanti bracci e i banchetti in legno sotto la pagliarella. Una ricca collezione di piante aromatiche in vaso, grappoli di limoni, trecce d’aglio e piennoli ornano e invitano all’acquisto.

“Il chilometro zero ischitano nel paniere della spesa quotidiana” uno slogan invitante e segno di qualità”.

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