Il dolce ricordo del Vescovo Strofaldi nelle parole di un amico
Caro padre Filippo di te ricorderò sempre la gioia che mostravi nel rivedermi e soprattutto la tua ironia tipicamente “napoletana” e soprattutto la tua spontaneità quando si parlava di qualsiasi argomento, sia di fede che politico o della vita di tutti i giorni. Ho avuto il piacere d’ incontrarti per la prima volta, nella cabina di comando del traghetto “Angelina Lauro” con il quale arrivasti ad Ischia insieme ai tuoi ex parrocchiani di Corso Emanuele così numerosi che fu necessario un traghetto aggiuntivo, per portarli tutti a Ischia.
Prima di arrivare sull’isola, sempre nel ponte di comando, mentre indossavi i paramenti per l’incontro con il popolo ischitano, un tuo parrocchiano, riferendosi al bel tempo che vi aveva accompagnato, esclamò: “Che bel tempo! E pensare che le previsioni lo davano cattivo, hai visto che fortuna abbiamo avuto?” E tu rispondesti: “Non si dice fortuna, ma benedizione!”
Quella battuta trasformò il mio concetto del ricevere le cose buone dalla vita e dopo tanti anni cerco sempre di vedere le cose buone che mi accadono come una benedizione del signore! Viaggiavi spesso tra Ischia e la terraferma, perché’ eri richiesto per esercizi spirituali, catechesi soprattutto ai giovani e tante altre cose che mi raccontavi, quando avevo il piacere di ospitarti in plancia, sulle navi dove prestavo servizio, una volta, riguardo allo spinoso problema della nomina del parroco della chiesa della Maddalena, da profano quale ero ed ancora lo sono, mi permisi di chiederti: “Padre Filippo ma che stiamo in Cina! Ma vi sembra logico che un parroco di una parrocchia lo debba scegliere il sindaco e non il vescovo?” E tu ridendo mi dicesti: “Caro comandante i coniugi Curie, vennero a Ischia per studiare il Radom e scoprirono che a Casamicciola…… ce ne era in quantità esagerata!!!!!”
E prorompesti in una risata coinvolgente! Ricordo quella sera in cui dopo una stancante giornata di lavoro ero sulla fermata del bus a Forio in attesa di tornare al più presto a casa ed all’ improvviso mi sono sentito chiamare da una Fiat Panda bianca di passaggio ed a me sconosciuta: scoprii con sorpresa che alla guida c’ eri tu che mi invitavi a salire per darmi un passaggio fino a Lacco Ameno! Per me è stata un’esperienza curiosissima, un vescovo che ti dà un passaggio!!!!
In quell’ occasione quando domandai circa il tuo stato di salute, mi rispondesti: “Caro comandante queste partite a scacchi mi stanno sfinendo” ed io immaginando che il vescovo giocasse a scacchi, risposi: “Quale torneo state facendo?” E tu ridendo dicesti: “Capita’ ma che hai capito? Io mi riferisco a questi spostamenti di parroci che sto facendo e devo fare a causa della malattia e della nascita al cielo di alcuni presbiteri”.
E poi ti ricordi quando non ti riconobbi tra i passeggeri mentre tu mi salutavi, sbracciandoti da lontano con quel buffo cappellino parasole bianco, ed io quando salisti a bordo ti dissi che non ti avevo salutato perché’ ti avevo scambiato per un coreano? Mi dicesti che stavi venendo da Roma, se non ricordo male, era il primo maggio ed avevi partecipato alla beatificazione di Giovanni Paolo II e durante la navigazione, mi raccontasti di un episodio, di qualche anno prima, avvenuto pochi mesi dopo la tua convalescenza post trapianto e durante un udienza di tanti vescovi con il Papa Giovanni paolo II, dove, fu chiesto ai vescovi di prima nomina di avvicinarsi al papa per un breve colloquio e tra questi ti aggregasti anche tu mentre un tuo collega ti chiamò dicendoti: “Filippo dove stai andando ? Tu non sei novello?”
E tu rispondesti: “invece sì perché’ ho il fegato nuovo!” e come sempre prorompesti in una grande risata! E ancora, la notte di natale 2001, io mia moglie ed i miei 5 figli venimmo a farti gli auguri di natale dentro la sagrestia della chiesa cattedrale, dopo la conclusione della messa di mezzanotte ed appena ci vedesti in mezzo a tanta gente lì presente, ci trasmettesti tutta la tua gioia dicendoci: “Comanda’ hai visto? Ce l’abbiamo fatta! Il Papa verrà a Ischia!”
Ed io, pensando alle immense folle che seguivano il papa ed agli spazi della nostra piccola isola, risposi: “Padre Filippo e dove lo mettiamo!?!” e tu aumentando la tua espressione di gioia mi dicesti: “Intanto cominciamo a farlo venire… poi ci pensiamo!”
Caro padre Filippo, piuttosto che un vescovo o un presbitero, per me e mia moglie sei stato un padre, un confidente ed un vero amico dal quale abbiamo ricevuto conforto e preghiere nella gioia e nella malattia, abbiamo ricevuto da te benedizioni che come dicevi tu: “Colgono sempre……” e veramente hanno colto!
Ricordiamo con affetto quella benedizione fuori programma, che impartisti al nostro 25° anniversario di matrimonio, il 9 giugno del 2010, durante la celebrazione eucaristica di ringraziamento per l’approvazione degli statuti del cammino neocatecumenale e conservo come una reliquia il cd “Canta e cammina” che mi regalasti durante una mia visita privata al vescovado.
Abbiamo tanto pregato per te soprattutto durante gli ultimi giorni della tua vita terrena e ringraziamo il Signore che ci ha concesso di salutarti e ricevere un’ ultima benedizione da te a Villa Joseph prima della tua partenza per il cielo e siamo convinti che adesso sei sicuramente insieme a quei santi che, come ci hai raccontato, hai incontrato durante il tuo passaggio quaggiù : quello che ti battezzò (di cui non ricordo il nome) e quello che ti ha nominato vescovo della nostra Diocesi e cioè san Giovanni Paolo II.
Arrivederci in cielo padre Filippo e mi raccomando continua a pregare per me e la mia famiglia e soprattutto per la nostra diocesi di ischia e di tutto il popolo di dio. Amen
di Aniello Di Iorio – Membro del Consiglio Pastorale Diocesano