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La festa di Santa Maria al Monte

La Chiesa di Santa Maria al Monte ha qualcosa di speciale, sia per la sua posizione, sia per la memoria di fede. Fu eretta all’inizio del 1600, per permettere ai tanti contadini che abitavano la zona di partecipare alle celebrazioni, e venne realizzata, alle pendici del monte Epomeo, con blocchi di tufo verde, tipico materiale da costruzione della zona.

 Luogo di aggregazione, il 12 settembre, come da tradizione, vi si festeggia la Madonna e qui si radunano fedeli provenienti da tutta l’isola d’Ischia, in special modo da Forio, tra i cui abitanti la celebrazione è particolarmente sentita. E anche quest’anno in tanti si sono dati appuntamento sul sagrato della chiesetta rupestre.

A celebrare la Messa don Giuseppe Nicolella, che ha saputo, con il suo carisma e la sua simpatia, animare la mattinata di festa sul monte. Si è potuta svolgere anche la tradizionale corsa che vede impegnati gli atleti di tutta l’isola, i quali, dal centro di Forio, arrivano fin su al sagrato della chiesa di Santa Maria al Monte.

Purtroppo, a causa delle restrizioni anti-covid, ancora in corso, non è stato possibile festeggiare come si faceva di consueto, con la processione prima e poi con la pasta al sugo e lo spezzatino, che venivano offerti ai pellegrini e ai podisti dopo la Santa Messa.

Di seguito il commento di Ferdinando Caredda, carico di emozione, dovuta innanzitutto all’assenza del tanto amato Don Pasquale Sferratore .

“Negli anni scorsi a portare avanti questa tradizione c’era il nostro amato Don Pasquale Sferratore che, con carisma e tanta forza, ha fatto innamorare tutti di questa festa.

Tantissimi i fedeli che già dalle primi luci dell’alba iniziano a salire al monte per partecipare alla Santa Messa e, poi, alla processione fino a punta Carlotta.

I giovani si organizzano dal giorno prima, preparando delle tende di campeggio nel bosco a pochi metri dalla chiesa e lì trascorrono la notte tra canti e qualche salsiccia arrostita. Quest’anno la festa è stata per tutti diversa dal solito, per la mancanza di Don Pasquale, che si è sentita tanto.

Ogni singolo evento ci ha ricondotto a lui, dalla celebrazione della Santa Messa all’arrivo degli atleti che dal corso di Forio corrono fino ad arrivare sul sagrato della chiesina di S. Maria.

Tutta la cerimonia è stata guidata in maniera eccellente da Don Giuseppe Nicolella, sacerdote di alto spessore, umile e di grande umanità, che ha saputo conciliare fede e tradizione, a mio avviso, ottimamente. Si è simpaticamente cimentato nell’arrivo della corsa, proprio come faceva il compianto Don Pasquale e la sua omelia è stata interamente dedicata alla figura di Maria. Tutto ciò ha lasciato un importante messaggio: questa festa, nonostante l’assenza di Don Pasquale, continuerà!

E’ stato un momento di fede per tutti noi molto sentito, e un ritorno alla normalità, nella gioia, tanto desiderata in questi tempi da ciascuno. Spero che il buon Dio allontani presto questa pandemia e faccia sì che questa festa ritorni al suo splendore di sempre.

E un grazie grandissimo va a Don Pasquale, che possa intercedere per noi, e a don Giuseppe per averci fatto vivere questo meraviglioso momento di grazia condivisa”.

di Annalisa Leo

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