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Alla palestra dell’anima!

Cari bambini, negli scorsi numeri del Kaire dei Piccoli vi avevamo parlato di come possiamo crescere forti e sani prendendoci cura del nostro corpo, scegliendo bene cosa mangiare e facendo un bell’allenamento fisico (ginnastica), pensando anche ad allenare la nostra mente, sia attraverso giochi per stimolare il ragionamento e storie che hanno una morale (cioè un insegnamento) che ogni tanto vi proponiamo, come col “Fumetto a Scuola” degli ultimi numeri, dove abbiamo imparato a non cedere alle sconfitte, ma a riprovare sempre ogni volta con speranza e fiducia.

E siccome abbiamo detto che non siamo fatti solo di corpo e mente, ma anche di anima, dopo aver visto come allenare il resto, vediamo ora come possiamo allenare la nostra anima; ma esiste una palestra per l’anima, quindi? Più o meno: si chiama preghiera!

Eh, sì: con la preghiera possiamo smuovere le montagne, ma soprattutto possiamo allenarci a restare sempre vicini a Gesù e a non allontanarci, così, dalle cose che contano davvero nella vita, perché sappiamo che con Gesù abbiamo una marcia in più, e se camminiamo sulle Sue orme, quelle della Verità e Bontà, cammineremo sulla strada dell’amore e non dell’egoismo.

Per vivere ciò, ci viene in aiuto un ragazzino che in molti di voi conosceranno già senz’altro: il Beato Carlo Acutis, la cui festa ricorre il 10 ottobre. Carlo ha vissuto una vita breve, perché si è ammalato presto ed è morto giovane, a 15 anni, ma nonostante questo ha vissuto tante cose belle, perché ogni giorno è stato vicino a Gesù. La sua straordinaria vita ci fa capire quanto Dio è grande e quanto è bella l’amicizia con Lui!

Carlo sin da piccolino è stato devotissimo a Gesù e alla Madonna, nonostante i suoi genitori non fossero molto credenti. Li aiuterà proprio Carlo a diventare cristiani, con i gesti semplici che già dall’età di 4 anni gli piaceva compiere spesso, come portare dei fiorellini alla statua della Madonna o entrare in ogni Chiesa che vedeva nei suoi tanti viaggi con la famiglia, per salutare Gesù presente nel Tabernacolo. Ed è proprio Gesù presente nell’Ostia Divina la cosa che per Carlo era la più importante al mondo: Gesù Eucarestia, “la mia autostrada verso il Cielo!”, così la chiamava, per correre dritti in Paradiso! Carlo lo aveva capito già da bambino qual’era la prima cosa da fare per allenare la propria anima a restare bella e buona: mangiare l’Eucarestia tutti i giorni nella Santa Messa.

Questo sarebbe il massimo dell’allenamento, il , e se non possiamo, va bene anche ricevere l’Eucarestia la domenica (come ci suggerisce il Catechismo della Chiesa Cattolica), l’importante è che però ogni giorno dedichiamo un po’ di tempo a Gesù e alla preghiera. Vediamo, allora, cos’è la preghiera e come pregare: la preghiera è un dialogo con Dio, è parlare con Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo, con la Madonna e i Santi. Sembra che siamo da soli perché il Cielo risponde in silenzio, ma è proprio nel silenzio che c’è la voce di Dio perché Lui non fa rumore come le cose del mondo, che alcune sono buone e altre no; Lui, il tutto Buono, non entra con forza nelle nostre orecchie e nella nostra anima, ma con calma e silenzio, senza confusione e senza distrazioni.

Non riusciamo a fare meglio i compiti quando abbiamo intorno silenzio? Perché ci concentriamo su un’unica cosa. Ed ecco, così è parlare con Dio: mettere tutta la nostra attenzione su di Lui e su quello che ci vuole dire, ascoltando bene solo Lui.

Questo è il 2° grande allenamento che possiamo fare, meglio se in Chiesa, alla presenza del Tabernacolo, ma anche a casa, in gita, ovunque! Possiamo dire una preghiera dal cuore o una preghiera recitata, come il Rosario. E ricordiamoci sempre che per andare alla palestra dell’anima non serve andare lontano, ma restare vicini a Gesù.

Alleniamoci, allora, insieme tutti i giorni con questi due semplici, ma preziosi, esercizi!

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