Bentrovati, cari bambini; che bello incontrarsi ogni settimana! Anzi, diciamo che è bello vedersi sempre! Eh, sì. Per tanto tempo la pandemia ci ha isolati dagli amici e dai parenti. Piano piano, stiamo uscendo da un periodo un po’ difficile che, però, ci ha insegnato quanto sono importanti le piccole cose di tutti i giorni che, prima, davamo per scontate. Non è vero? Sapete una cosa, bambini? Ci sono persone che vivono sempre questa situazione difficile perché, magari, hanno una malattia e non possono uscire o, semplicemente, non possono vedere.
Ecco bambini, nel Vangelo di Marco, di domenica 24 ottobre, parliamo proprio del bellissimo incontro tra Gesù e un cieco di nome Bartimeo: “In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gérico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, (Maestro) che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada”.
Bartimeo aveva riconosciuto in Gesù il Messia inviato da Dio. Infatti, lo chiama “Figlio di Davide!”, come discendente del Re, e lo chiama anche per nome perché, per la sua fede, lo ha riconosciuto. E come ha fatto a riconoscerlo? Bartimeo aveva riconosciuto Gesù perché aveva ascoltato col cuore la Sua parola!
E quando ascoltiamo davvero la parola di Gesù, lo cerchiamo e lo preghiamo! Ecco, Bartimeo non solo prega, ma urla: “Abbi Pietà di me!”. E sapete perché? Perché sa che Gesù è il Dio che ha misericordia (cioè compassione, comprensione, e umanità) di ognuno di noi, anche di lui che è un povero cieco.
Così non gli importa se tutti gli dicono di tacere: lui urla più forte! In quel modo sta pregando con tutto il cuore e con tutte le sue forze per farsi ascoltare da Gesù. Non ha paura di disturbarlo! Sì, perché a volte capita di pensarlo vero? Magari crediamo che, nel mondo, ci siano persone che hanno bisogno di Dio più di noi e pensiamo che il Signore non abbia tempo per le nostre piccole preghiere.
Bambini, la verità non è questa! Bartimeo, infatti, chiama ancora e ancora fino a toccare il cuore di Gesù che lo vuole vicino a sé e gli dice: “Cosa vuoi che io faccia per te?”. E lo dice anche a noi perché Gesù è sempre accogliente. È sempre pronto ad ascoltarci, è sempre pronto a servire, e ogni volta che ci avviciniamo a Lui ci chiede: “Cosa vuoi che io faccia per te?”.
A questa domanda Bartimeo risponde: “Maestro mio, che io riabbia la vista!”, e subito comincia a vedere. Non aspetta nemmeno un istante e immediatamente si mette a seguire Gesù. Chissà cosa avremmo fatto noi. Forse, per prima cosa, avremmo guardato le persone attorno!
Bartimeo, invece, subito “prese a seguirlo per la strada” senza fermarsi a guardare. E diventò suo discepolo. Il vero dono, per Bartimeo, è stato quello di seguire Gesù: questo è il vero frutto della preghiera! E cosa ci insegna? Ci dice che se la preghiera viene dal cuore, ci sarà sempre una risposta! Potrebbe essere quello che avevamo chiesto, oppure no; potremo vederne subito gli effetti o essere un po’ ciechi come Bartimeo: non importa. E sapete perché? Perché la vera preghiera, cari bambini, non è mai inutile!
E che sia alla luce del sole o nel buio, lei lavora e, come una freccia, arriva dritta al cuore di Dio!