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Ciao bambini! Un altro appuntamento con il vostro giornale è arrivato, e con lui un altro atteso incontro! Oggi abbiamo molto da ascoltare, per cui, come gli Apostoli attorno a Gesù, prendiamo posto e mettiamoci comodi comodi nel nostro angolo preferito: quello del Kaire dei Piccoli! Assieme è più bello, e con Gesù è anche meglio!

Vediamo cosa ha da dirci nel Vangelo di Luca, che ascoltiamo domenica 13 febbraio: “In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone. Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi…”. Gesù ripete: “beati, beati…” ma cosa vuol dire, bambini?

Per noi, di solito, i beati sono quelli che hanno o vivono qualcosa che anche noi vorremmo avere o vivere: in pratica sono quelli che invidiamo un po’, non è forse vero? Ma cosa c’è da invidiare ai poveri, ai tristi ed agli affamati? Loro non hanno niente! Cari bambini, è proprio perché non hanno nulla che Gesù li chiama beati. Vedete bambini, la parola “beato” significa gioioso, “fatto felice” e chi è più felice di colui che ha incontrato il Signore nella sua vita ed ha deciso di donargliela? Il povero che non ha nulla, e confida in Dio, in realtà ha già tutto!

E la sua ricompensa lo attende in cielo nella felicità e nell’amore eterno del Signore. Perché lì e solo lì sta la sua ricchezza! Ma la povertà non è solo quella materiale, ma anche quella dello spirito, cari bambini! Si, perché chi prova a non essere arrogante, chi non mostra la superbia, chi non ha un cuore pieno di sé, allora, ha tanto spazio per accogliere Gesù! Poveri, infatti, erano Maria e Giuseppe che hanno dato la loro vita per realizzare il disegno di Dio! Povero era Giovanni il Battista che annunciava la venuta del Messia; poveri erano gli Apostoli e, non ultimo, povero era proprio Gesù che si era fatto uomo per poter donare quella vita a Dio Padre in maniera perfetta!

Tutto quello che il mondo ci dice che dobbiamo avere, cari bambini, non ci fa davvero felici ed è niente agli occhi di Dio, ma il poco che ci sforziamo di dare al Signore è tutto per Lui ed è la nostra più grande gioia! Ricordiamoci, bambini, che quello che viene dato a Dio non è mai perso, ma guadagnato! Il Signore, infatti, non ci toglie nulla, ma aggiunge! Il suo esserci vicino, il suo accostarsi a noi è proprio come la lettera D che si aggiunge alla parola IO per formare il nome DIO: noi e Lui insieme diventiamo uno! Un unico amore, un’unica ricchezza, un’unica felicità che si compie in cielo, ma nasce già quaggiù, in terra!

Quindi bambini cari, lasciamo il peso di tutte quelle cose che affollano il nostro cuore e diamo a Gesù lo spazio che si merita! Scopriremo che ci sarà sempre più posto disponibile perché l’amore allarga il cuore e ci fa felici! Felici e beati, proprio come i santi in Paradiso!

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