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Abbiamo scritto una pagina che è già il nostro futuro

Per la prima volta vescovi e sindaci insieme per la pace

Incontro vescovi e sindaci, firmata la ‘Carta di Firenze’

Un avvenimento di grande portata ha visto la luce a Firenze la settimana scorsa: il secondo convegno dei vescovi “Mediterraneo frontiera di pace” – accolto presso ilcomplesso di Santa Maria Novella dal 23 febbraio – ha dato vita, assieme al

 forum dei sindaci del Mediterraneo – chesi è svolto dal 25 febbraio a Palazzo Vecchio –  ad un’assemblea congiunta dei vescovi e dei primi cittadini nella giornata di sabato, che, nell’eredità di Giorgio La Pira, ha redatto la Carta di Firenze.

Nella seduta inaugurale è stata letta la lettera inviata dal vescovo di Kiev, Monsignor Vitalii Kryvytskyi, che non ha preso parte al convegno: “Nel contesto attuale, mentre l’intera Ucraina rischia di diventare un campo di morte, il venerabile sindaco La Pira invita tutti noi a non stancarci mai di operare per la pace e la prosperità di tutte le nazioni. In questo momento così drammatico per il mio popolo sono sicuro che comprenderete le mie motivazioni, mi sento in dovere di stare col mio popolo in veglia e preghiera per la pace. Chiedo di continuare a pregare per la martoriata Ucraina”.

Nella conferenza stampa che ha concluso la sessione comune di lavori nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha sottolineato: “Il Signore ci ha fatto vivere oggi un evento grande, forse è la prima volta che un gruppo di vescovi che rappresentano tutti i Paesi bagnati dal Mediterraneo, insieme a un gruppo di sindaci degli stessi Paesi e di altri, con molti sindaci anche di fede musulmana, hanno firmato insieme un’intesa. Non è una legge, una regola, ma è qualcosa di più, perché l’intesa contiene l’ispirazione dei popoli alla pace, alla libertà. Che sottolinea un bene comune”.

“Oggi abbiamo fatto qualcosa che va verso i giovani. È come se per loro noi avessimo reso presente un futuro che non c’è ancora. Abbiamo scritto quel futuro perché ci crediamo e lo vogliamo per chi verrà dopo di noi a prendere quel faticoso testimone. Abbiamo scritto una pagina che è già il nostro futuro e il nostro presente. Un atto che sono convinto sia più grande di noi”, ha aggiunto il Cardinale Bassetti. “Oggi la guerra non si deve fare, gli uomini devono negoziare e trattare. E pregare. La Pira diceva che la preghiera è più forte della bomba atomica. Se tutti i credenti si mettono a pregare è la cosa più utile per ottenere da Dio la pace”.

Sull’assenza di Papa Francesco nella giornata di domenica: “Ho avuto quasi un colpo quando il Santo Padre mi ha detto che non poteva venire, che era bloccato e non poteva muoversi. Lo avevo visto di recente – ha riferito ai giornalisti – e mi sono reso conto delle sue difficoltà dal punto di vista motorio. L’ho richiamato nel pomeriggio e mi ha detto: ‘Voglio che sia tu a rappresentarmi, perché hai concepito questo appuntamento. Lo sai che sarei venuto con tutto il cuore'”. Il cardinale infatti ha ricordato che la prima cosa fu sottoporre il progetto al Papa, il quale gli rispose: “Vai avanti, queste cose mi piacciono”. “Non è stato un sì strappato – ha detto Bassetti – ma era proprio contento. E tutta la preparazione è stata costruita con lui. Adesso sento la responsabilità di questo incarico. E’ la prima volta che mi capita di rappresentare la persona del Papa in una situazione così importante”.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha ricordato: “Tutto è nato da una conversazione con il presidente della CEI nell’ottobre 2020. Da allora sono successe tante cose ma non abbiamo mai smesso di lavorare insieme. Non sono solito usare parole roboanti o essere troppo enfatico, però questa Dichiarazione è una conquista storica. Un punto di arrivo ma anche di partenza, perchéil nostro desiderio non è solo portare questa Dichiarazione al Santo Padre, a cui auguro tutto il bene e lo ringrazio per averci sostenuto, ma anche ai leader internazionali, europei, della comunità africana. La Dichiarazione inizia a vivere da oggi”.

“Noi abbiamo fatto, e mi vengono i brividi a dirlo, un passo in avanti partendo da Giorgio La Pira”, ha continuato Nardella. “Oggi abbiamo aggiunto un importante pezzo al grande mosaico della pace. Negli anni ’50 qui sono arrivati i sindaci, oggi ci sono i sindaci ma anche i vescovi dei Paesi del Mediterraneo. Mai prima d’ora sindaci di città importantissime a maggioranza musulmana hanno firmato un documento di impegni insieme ai vescovi cattolici. Un grandissimo passo, il segnale più forte che avremmo potuto dare in questo momento di guerra. Siamo per la pace e chiediamo che parta subito un negoziato di pace. È un giorno che terrò nel cuore per tutta la mia vita, da quando sono sindaco è sicuramente la cosa più impegnativa che abbia mai potuto fare”.

Durante la mattinata sono intervenuti sindaci e vescovi del Mediterraneo. “Quanti immigrati ci sono a Palermo? Nessuno. Chi vive a Palermo e palermitano, chi vive in Italia è italiano. La vita è diritto”, ha detto Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo. “Non ci sarà pace nel mondo finché il Mediterraneo non sarà un mare di pace. Vescovi e Sindaci, oggi, insieme, a lavoro, per scrivere una nuova pagina di storia e di vita”, le parole di Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo. “Dobbiamo collaborare. Tutte le città del mediterraneo devono impegnarsi per la tolleranza tra le religioni”, ha aggiunto Abdeslam El Bakkali, Sindaco di Fez (Marocco). “Tutti noi da coste diverse ci sforziamo per costruire città resilienti e multiculturali. Il fine è migliorare concretamente la vita dei cittadini. La dichiarazione di Firenze è un raggio di luce”, la dichiarazione di Kṓstas Bakogiánnīs, Sindaco di Atene.

E ancora: “Per noi il problema non sono i migranti, ma la povertà, le diseguaglianze. Dobbiamo pensare ai nostri giovani e renderli uguali per costruire speranze. Lavoriamo sulla cultura e l’educazione”, ha aggiunto Paco Cuenca, Sindaco di Granada. “Lo sviluppo deve essere inclusivo, i sindaci sono gli attori di una grande trasformazione globale. Napoli avrà un ruolo centrale nella costruzione della Pace”, le parole di Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli. Poi la volta di Ekrem Imamoglu, Sindaco di Instanbul: “Solidarietà incondizionata al popolo ucraino. Spero che la Russia non faccia con l’Ucraina gli errori che ha fatto con la Siria”. Quindi Antonio Decaro, presidente di Anci: “Se dagli incontri di questi giorni potremo far giungere ai potenti della terra la nostra preghiera laica, cattolica, politica e sociale, allora la nostra presenza qui avrà assolto al suo compito”.

Foto: Siciliari/Sir

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